sabato 12 maggio 2007

ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO IL VOLUME DI ALESSANDRO MASI "L’ITALIANO DELLE PAROLE"

Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri

TORINO\ aise\ 11 maggio 2007 - Sarà presentato nel pomeriggio di domenica, 13 maggio, nell’ambito della Fiera Internazionale del Libro di Torino, il volume di Alessandro Masi "L’italiano delle Parole. Appunti per una politica linguistica", edito da Anemone Purpurea (pp.167, euro 18). All’incontro interverrà, oltre all’autore, il poeta e scrittore Aldo Onorati.
Il nuovo libro di Alessandro Masi raccoglie gli articoli e i saggi scritti su temi linguistici dal Segretario Generale della Dante Alighieri e pubblicati sul quotidiano Il Tempo nell’arco dell’anno 2005. Gli argomenti trattati nell’ambito della questione della lingua sono molti, ma non a caso la prima tappa del viaggio è proprio Bruxelles, città che ha assistito alla decisione del Presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso di escludere l’italiano dalle conferenze stampa settimanali dei commissari, poi doverosamente rientrata grazie anche all’impegno della Dante Alighieri e al sostegno dei suoi oltre 400 Comitati presenti all’estero.
Alessandro Masi, critico e storico dell’arte, è Segretario Generale della Società Dante Alighieri. Tra le sue pubblicazioni "Un’arte per lo Stato" (Marotta, Napoli 1991), "Giuseppe Bottai. La politica delle arti 1918-1943" (Editalia, Roma 1992) e "Zig-Zag. Il romanzo futurista" (Il Saggiatore, 1995).
"L’italiano delle Parole", scrive Gianni Letta nella prefazione, "ricapitola il percorso complesso del cammino che fa della lingua italiana l’emblema di una nazione, simbolo apprezzato di un valore di cultura e di civiltà oggi universalmente riconosciuto. Questo libro talvolta è anche un ruvido graffiare sulle porte del potere quando questo significa ristabilire la giustizia ad un torto subito. Mi riferisco alle spesso discutibili decisioni di estromettere le traduzioni in lingua italiana prese dalla Commissione Europea contro le quali la Dante Alighieri come pure l’Accademia della Crusca hanno ritenuto opportuno ribellarsi". (aise)

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