lunedì 30 aprile 2007

Ieri Fabio Melis in concerto a Toronto

FABIO MELIS


News ITALIA PRESS, 30 aprile 2007
Toronto - Grano Restaurant, in collaborazione con Toronto Circolo Sardegna Unita e sotto il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura di Toronto, ha presentato, ieri, a Toronto, Fabio Melis in concerto con i suoi strumenti tradizionali a canna: "Launeddas", "Trunfa", "Sulittu" and "Didgeridoo" in concerto.

Fabio Melis, ha iniziato gli studi musicali giovanissimo a soli undici anni studiando sax, in seguito si diploma in clarinetto con la massima votazione al Conservatorio sotto la guida del M° Lorenzo Guzzoni. Provenendo da una terra, la Sardegna, dove la tradizionemusicale-popolare ha radici antichissime, ha dimostrato sempre un vivo interesse versoculture arcaiche e strumenti musicali dalle caratteristiche timbriche particolari. Durante un periodo trascorso in Olanda conosce il didgeridoo; rimanendo colpito dalla cultura aborigena, inizia così lo studio di questo affascinante strumento, per certi versisimile alle launeddas. Ha tenuto concerti nelle principali città e teatri in Italia e all'estero, Francia, Austria, Germania, Spagna, Olanda, Islanda, Svizzera e Australia.

Le Launeddas sono l'emblema musicale della Sardegna. Sono considerate lo strumento polifonico più antico del mondo (900-300 a.C.), è sostanzialmente l'insieme di tre canne comuni. È presente solo in Sardegna con la funzione di accompagnare i canti e balli tradizionali sardi, anche se attualmente ha sviluppato un repertorio da concerto autonomo. Il sulittu è costruito da una canna da fiume, con tre fori superiori ed uno sul retro. Emette un suono dolce e vellutato, ed accompagnava le launeddas durante il balletto sardo. La trunfa è costituito da un piccolo telaio di metallo, dove viene fissata una linguetta libera di vibrare ad una estremità. Le testimonianze raccolte lo indicano per il passato come tipico strumento di accompagnamento dei gruppi folkloristici della Sardegna. Il Didgeridoo è considerato tra gli strumenti monodoci più antichi tutt'oggi, strumentotipico degli aborigeni australiani, è ricavato da un ramo di eucaliptus scavato dalle termiti. News ITALIA PRESS

venerdì 27 aprile 2007

La celebrazione del 25 aprile all'IIC di Haifa

News ITALIA PRESS, 27 aprile 2007
Haifa - Numerosi intellettuali, studenti universitari e 'reduci' delle persecuzioni antiebraiche in Italia hanno affollato la sala di rappresentanza dell'Istituto Italiano di cultura di Haifa il 25 aprile 2007, per ascoltare la conferenza dello storico Michele Sarfatti, "Dall'antifascismo alla Resistenza. A settant'anni dall'assassinio dei fratelli Rosselli", organizzata in occasione della festa della Liberazione.

Dopo l'intervento introduttivo del Direttore dell'Istituto, Edoardo Crisafulli, Sarfatti ha ricordato le figure di Carlo e Nello Rosselli, riformisti ante litteram, assassinati in Francia su mandato di Mussolini il 9 giugno 1937.

Michele Sarfatti dirige il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (CDEC) e ha pubblicato, per i tipi della Einaudi, Gli ebrei nell'Italia fascista; Le leggi antiebraiche spiegate agli italiani di oggi; La Shoah in Italia.

Si segnala, tra i partecipanti, l'Architetto Vito Volterra, classe 1921, uno dei pochi partigiani italiani residenti in Israele, all'epoca comandante di un distaccamento affiliato a Giustizia e libertà, impegnato in svariate azioni a Monte San Martino (in Provincia di Macerata); in seguito assessore all'urbanistica del comune di Ancona nel primo governo cittadino del CLN. Volterra, emigrato in Israele nel 1951 e decorato dallo Stato d'Israele per i suoi meriti nella lotta contro il nazi-fascismo, è intervenuto, alla fine della conferenza, per raccontare la sua esperienza.

Alla conferenza è seguita l'inaugurazione della mostra documentaria "La partecipazione degli ebrei alla Resistenza italiana". Realizzata dalla Fondazione CDEC e stampata dal Comune di Milano, la mostra illustra la partecipazione degli ebrei alla Resistenza, inquadrandola nel contesto dell'antisemitismo fascista e della persecuzione antiebraica in Italia dal 1938 al 1945. I pannelli esplicativi sono stati tradotti in lingua ebraica per consentire un'ampia partecipazione da parte del pubblico israeliano. News ITALIA PRESS

giovedì 26 aprile 2007

DAL CRUI E DALLA FARNESINA NUOVO BANDO PER IL TIROCINIO DI STUDENTI UNIVERSITARI PRESSO LA RETE DIPLOMATICO-CONSOLARE

ROMA\ aise\ 18 aprile 2007- Un tirocinio presso le strutture della rete diplomatica italiana nel mondo. È l'opportunità offerta ormai da tempo dalla Fondazione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), grazie ad una convenzione firmata nel 2001 con il Ministero degli Affari Esteri.
Oggi è stato pubblicato il secondo bando 2007, che consentirà in totale a 618 studenti delle Università italiane di svolgere il loro tirocinio all’estero: 181 sono gli studenti previsti per le Ambasciate, 140 per i Consolati, 101 per gli Istituti Italiani di Cultura; 58 per le Rappresentanze Diplomatiche e 138 negli uffici romani della Farnesina.
Il "Programma di tirocini del Ministero degli Affari Esteri" rappresenta un'importante iniziativa che avvicina il mondo accademico e il mondo del lavoro, nella fattispecie quello della diplomazia e delle relazioni internazionali, offrendo a laureandi e neo-laureandi la possibilità di effettuare un periodo di formazione presso il Ministero, le sue rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari, le rappresentanze permanenti presso le organizzazioni internazionali e gli Istituti di Cultura.
L’obiettivo è l'acquisizione di una conoscenza diretta e concreta del mondo del lavoro, in particolare dell'attività svolta nell'ambito delle competenze del Ministero, al fine di completare o favorire il percorso formativo universitario dello studente o di agevolare le scelte professionali dei neo-laureati. I tirocinanti potranno quindi approfondire la loro personale formazione, e al tempo stesso sperimentare la realtà lavorativa, comprendendo logiche e sistemi di relazioni proprie del mondo produttivo.
Destinatari del programma sono laureandi e neo laureati di vecchio e nuovo ordinamento, esclusivamente di cittadinanza italiana, da non oltre 18 mesi, di tutte le Università che aderiscono al programma. Gli studenti potranno presentare le candidature alle proprie Università fino al 7 maggio. Queste effettueranno poi una preselezione, seguita da una seconda valutazione da parte sia del Ministero sia della Fondazione Crui. Il periodo di formazione e lavoro durerà 3 mesi, dal 17 settembre al 17 dicembre, con la possibilità di essere esteso fino a 4. (aise)

mercoledì 25 aprile 2007

"L'Italia a Francoforte"

News ITALIA PRESS, 24 aprile 2007
Francoforte sul Meno - La presenza degli italiani a Francoforte risale a molti secoli fa. In quasi tutti i musei della città, sotto forma di dipinti, sculture o oggetti si possono ritrovare tracce che parlano dell'Italia: dagli antichi romani fino ai giorni nostri. Un patrimonio storico e culturale che aleggia sulla storia di Francoforte e che riveste particolare importanza soprattutto per le giovani generazioni di italiani che in questa città vivono e crescono tra la le loro origini italiane, la cultura tedesca e la dimensione europea.
Giovedí 26 aprile, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Francoforte verrá presentato al pubblico italiano e tedesco l'iniziativa "L' Italia a Francoforte". Alla presentazione interverranno la Console Generale d'Italia, Rosa Maria Chicco, il direttore dell'IIC, Piero di Pretoro, le responsabili dell'assessorato alla cultura, Caterina Romahn e dell' assessorato per le politiche interculturali, Helga Nagel, nonché i direttori dei musei che partecipano al progetto.
Palcoscenico del progetto "L'Italia a Francoforte", che si svilupperà tra maggio e giugno, sono sette Musei: il Liebieghaus , il Museo Archeologico, il Museo d' arte moderna, il Museo di arti applicate, il Museo Ebraico, il Museo storico e lo Städel Museum.
Attori protagonisti saranno i bambini italiani che, insieme ai loro compagni di scuola di madre lingua non italiana, si metteranno alla ricerca e alla scoperta, nei differenti musei, di tutto ciò che ha un segno italiano.
In laboratori adibiti ad hoc, potranno poi, con l' uso di materiali diversi, rielaborare e far proprio, sotto forma di gioco, il loro viaggio nella storia e nella cultura italiana. Attenzione particolare verrà prestata anche ai genitori e agli accompagnatori: ogni Museo offrirà loro visite guidate in lingua italiana. Un modo per rendere partecipi genitori e figli offrendogli una crescita culturale parallela.
L' iniziativa è organizzata in collaborazione con l'Istituto italiano di Cultura, il Consolato Generale e la città di Francoforte. News ITALIA PRESS

martedì 24 aprile 2007

All'IIC di Tripoli oggi sarà presentato il libro "Le antiche civiltà del Sahara libico"

News ITALIA PRESS, 23 aprile 2007
Tripoli - Si svolge oggi presso l'Istituto Italiano di Cultura di Tripoli, la conferenza di presentazione del libro "Le antiche civiltà del Sahara libico. Un viaggio nel passato per scoprire l'alba dell'uomo", della Dottoressa Roberta Ruocco.

Il libro è composto da una parte fotografica che fa scoprire le bellezze del paesaggio del Sahara e scava nel passato tramite le rappresentazioni rupestri molto famose e studiate da esperti di tutto il mondo, soprattutto da italiani in un arco di tempo molto ampio, come ci spiegano dall'Istituto di Cultura. La parte generale del libro ha una caratterizzazione quasi didattica che riguarda principalmente la paleontologia e ci introduce al deserto come sede primaria della civiltà.

"La cosa interessante – spiega il direttore Pietro Roselli – è che l'editore del libro è libico, la casa editrice Fergiani, che ha anche molte librerie di successo. Per noi avere quindi questa collaborazione con una delle principali case editrici libiche è dunque motivo d'orgoglio, così come lo è avere la collaborazione della Dottoressa Ruocco, un'antropologa che ha avuto altre esperienze in diversi Paesi arabi, insegna all'Accademia di Tripoli e venne qui diversi anni fa".

Un'occasione per conoscere più approfonditamente i misteri che si celano nel deserto sahariano, al quale negli anni si sono appassionati molti studiosi come l'italiano Fabrizio Mori, che negli anni '50 si è dedicato alle ricerche nel deserto libico mettendo in luce le pitture rupestri. News ITALIA PRESS

venerdì 20 aprile 2007

L'italiano? No grazie, io parlo dialetto

Lo rivela a sorpresa una recente indagine Istat
Nel 54,5% delle nostre famiglie lo si pratica ogni giorno

Corriere della Sera, 20 aprile 2007
ROMA - Italia 2007, una Babele di dialetti. Se è vero che l'uso della lingua italiana cresce progressivamente, è anche vero che più della metà dei residenti nelle venti regioni italiane fra le mura domestiche preferisce le espressioni locali, la lingua dei padri e dei nonni. È quanto emerge da una indagine Istat su «Cittadini e tempo libero» che ha considerato un campione di 24 mila famiglie per un totale di circa 54 mila persone.

IDENTIKIT DEL «DIALETTOFONO»
- Le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano nel 2006 meno della metà, il 45,5% della popolazione di sei anni e più (25.051.000). La quota aumenta nelle relazioni con gli amici (48,9%) e in maniera più consistente nei rapporti con gli estranei (72,8%). È significativo l'uso misto di italiano e dialetto: in famiglia parla sia italiano sia dialetto il 32,5% delle persone di 6 anni e più, con gli amici il 32,8% e con gli estranei il 19%. Interessante notare che ricorre ad un'altra lingua per esprimersi in famiglia il 5,1% della popolazione (un fattore dovuto all'aumento dell'immigrazione), il 3,9% la usa con gli amici e l'1,5% con gli estranei, tutte percentuali in costante aumento. L'uso del dialetto cresce all'aumentare dell'età (oltre il 32% degli ultrasessantacinquenni lo parla in famiglia) mentre è influenzato dal genere: le donne sono più propense ad esprimersi prevalentemente in italiano sia in famiglia che soprattutto con gli amici (51,6% contro il 46% degli uomini), con un divario che è maggiore tra i giovani e finisce per annullarsi tra gli anziani. La scelta del linguaggio è ovviamente influenzata dal livello di istruzione. L'uso prevalente del dialetto in famiglia e con gli amici riguarda soprattutto coloro che hanno un titolo di studio basso, anche a parità di età. Quanto alla ripartizione geografica l'uso prevalente o esclusivo dell'italiano è più diffuso al Centro e nel Nord-ovest.

AL SUD PREVALGONO GLI IDIOMI LOCALI
- Le regioni in cui è maggiore la quota di persone che parlano prevalentemente italiano sono la Toscana (83,9%), la Liguria (68,5%) e il Lazio (60,7%), mentre quelle dove è minore sono la Calabria (20,4%), il Veneto (23,6%) e la Campania (25,5%). Nel Meridione (ad eccezione della Sardegna) più del 70% degli individui utilizza il dialetto in famiglia, anche se non in modo esclusivo. Al Centro solo nelle Marche e in Umbria si registra un uso del dialetto in famiglia superiore alla media nazionale (rispettivamente 56,1% nelle Marche e 52,6% in Umbria). Al Nord il Veneto e la provincia di Trento sono le uniche zone dove è prevalente l'uso, seppure non esclusivo, del dialetto in famiglia (69,9% in Veneto e 64,1% nella provincia di Trento).

RIMANDATI SULLE LINGUE STRANIERE
- Ancora una volta arrivano dolenti note sulla conoscenza delle lingue straniere da parte degli italiani. I turisti ci invadono, ma sembriamo ancora restii ad apprendere altre lingue che non siano la nostra. Il 56,9% della popolazione maggiore di sei anni dichiara di conoscere una lingua straniera, ma a diversi livelli. Prima l'inglese, poi il francese, molto meno il tedesco e lo spagnolo. L'inglese va per la maggiore tra le giovani generazioni, fra le persone mature è più diffusa la conoscenza del francese. Le lingue straniere si conoscono di più nel Nord-ovest (62,9%) e nel Nord-est (62,4%), mentre nel Sud e nelle Isole i valori sono nettamente inferiori (rispettivamente 48,5% e 51,4%). La conoscenza delle lingue è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2000. La conoscenza dell'inglese aumenta soprattutto tra le persone dai 55 ai 64 anni (con un incremento del 32%). Il titolo di studio ha un'influenza fondamentale nella conoscenza delle lingue straniere tale da annullare in parte le differenze generazionali. Il vero nodo sta nel fatto che i livelli di conoscenza delle lingue straniere sono ancora molto bassi, ma maggiori tra donne, giovani e laureati: il 37,7% di tutti coloro che conoscono una lingua straniera. Sono le donne ad avere un livello di conoscenza delle lingue straniere buona o ottima superiore a quello degli uomini: parla un inglese buono o ottimo il 31,1% delle donne contro il 27,7% degli uomini. Dal punto di vista dell'età sono le persone tra i 25 e i 34 anni ad avere i livelli di competenza più alti, mentre fino ai 14 anni la quota di ragazzi che ritiene di avere livelli di competenza buoni o ottimi è decisamente inferiore alla media. Il titolo di studio è la variabile che influenza in modo preponderante il livello di competenza: il 62,6% dei laureati leggono nella lingua straniera che conoscono meglio in modo buono o ottimo a fronte del 35,5% dei diplomati e del 22,8% delle persone con la licenza elementare o nessun titolo.

«DO YOU SPEAK ENGLISH?», «OUI!»-
Si conferma comunque l'idea che nel nostro Paese prevale un livello piuttosto elementare di conoscenza delle lingue straniere. La maggior parte delle persone afferma infatti di comprendere ed usare espressioni comuni e di saper usare la lingua straniera in situazioni familiari (55,9%), il 24,8% di comprendere le linee generali di un discorso e di saper produrre un semplice testo; solo il 9,1% dichiara di saper comunicare fluentemente e di utilizzare la lingua straniera con padronanza. Quanto alle modalità di apprendimento è la scuola il principale canale (85,8%), seguono i soggiorni all'estero (17,6%) e la frequentazione di corsi e/o lezioni non scolastici (10,8%)

sabato 14 aprile 2007

Cronache dal paesaggio, con Giuseppe Manfridi, all'IIC di Zagabria

News ITALIA PRESS, 13 aprile 2007
Zagabria - L'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria organizza la Conferenza-Spettacolo Cronache dal Paesaggio con Giuseppe Manfridi.
Giuseppe Manfridi, è drammaturgo e sceneggiatore. Da oltre quindici anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all'estero. Fra le sue commedie di maggior successo: 'Giacomo, il prepotente', 'Ti amo, maria', 'Elettra', 'La cena', 'La partitella', e 'Teppisti!'.
L'ampiezza dei temi affrontati nelle sue opere oltre alle peculiarità dello stile utilizzato in ciascuna di esse, rende la sua drammaturgia di difficile definizione ma di incredibile efficacia teatrale. Notevole il suo interesse per la letteratura e per le vite degli scrittori, ha infatti scritto una piece su Leopardi e due su Dostoevskij.
Lunedì 16 aprile, presso l'aula del Consiglio della Facoltà di filosofia parlerà del poeta Angelo Maria Ripellino. Ha dedicato anche alcune opere al calcio e alla violenza negli stadi, tematica di grandissima attualita'. Decisamente interessante, talvolta ironico e irriverente, il suo modo di affrontare i rapporti d'amore e le relazioni familiari in genere. un suo testo molto discusso 'Zozos' è stato tradotto in croato ed è entrato da alcuni anni a far parte del repertorio del dramma croato del teatro nazionale ivan zajc di fiume. Di recente è stato pubblicata dall'editore Gremese la sua prima opera narrativa "Cronache dal paesaggio". All'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria presenterà proprio questo libro attraverso una conferenza spettacolo che sarà accompagnata dal pianista Igor Savin. News ITALIA PRESS

giovedì 12 aprile 2007

L'IIC di Lisbona celebra la Giornata del Libro

News ITALIA PRESS, 12 aprile 2007
Lisbona - In occasione della Giornata mondiale UNESCO del libro e dei diritti d'autore le Biblioteche degli Istituti Culturali Stranieri di Lisbona, British Council, Goethe-Institut, Instituto Cervantes, Instituto Franco-Português e Istituto Italiano di Cultura di Lisbona celebrano questa festa con l'offerta di un libro e di una rosa per tutti i visitatori.
L'idea di celebrare nel mondo La Giornata del libro è stata proposta dall'Unione Internazionale degli Editori (UTE) e presentata dal governo spagnolo all'Unesco. La Federazione Russa ha proposto di integrare nel nome di questa ricorrenza la dicitura "Diritti d'autore". L'Unesco dal 1995 ha così istituito per il 23 Aprile di ogni anno la Giornata consacrata al Libro e ai Diritti d'Autore.

Presso l'Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, il 23 aprile lo scrittore Nicola Lagioia, terrà una conferenza sul settore editoriale in Italia negli ultimi 15 anni, volto a spiegare come è cambiato o come sta cambiando il rapporto tra piccola e medio-grande editoria, come si evolve la sempre poco pacifica liaison tra scrittori ed editori in merito agli aspetti contrattuali e alle questioni più prettamente legate all'ambito della creazione letteraria. Il 24 aprile l'autore terrà dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 un workshop di scrittura creativa che prevede una riflessione pratico-teorica sulla forma-racconto, realizzata attraverso la lettura e l'analisi strutturale e linguistica di una serie di testi di autori italiani e stranieri.
Nicola Lagioia, ha collaborato con diverse case editrici, lavorato come ghost-writer, scritto sceneggiature. È autore di Poesia on-line, volumetto allegato all'Annuario della poesia italiana curato da Giorgio Manacorda (Castelvecchi, 2001). Per le edizioni minimum fax ha pubblicato nel 2001 il suo primo romanzo, Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi). Un suo racconto è comparso nell'antologia Patrie impure di Rizzoli e nel 2004 ha pubblicato per Einaudi Occidente per principianti. Attualmente dirige Nichel, la collana di narrativa italiana di minimum fax, collabora con la rivista "Accattone", scopre talenti, scrive reportage e organizza traslochi. News ITALIA PRESS

venerdì 6 aprile 2007

ROMA: LA CAPITALE GUARDA AL MONDO ATTRAVERSO GLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) 3 aprile 2007 - Il ministero degli Affari Esteri e il comune di Roma insieme per diffondere l'immagine e le cultura della Capitale, sfruttando una rete di rappresentanza finora coinvolta solo sporadicamente, quella degli Istituti Italiani di Cultura all'estero: questo lo scopo del Memorandum d'Intesa firmato oggi nella Sala Pietro da Cortona ai Musei Capitolini dalla direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale del ministero degli Affari Esteri, rappresentata dal direttore generale Gherardo La Francesca, e l'assessorato alla Cultura del comune di Roma nella persona di Silvio Di Francia.

"Con 151 rappresentanze estere, tra Istituti Italiani di Cultura, consolati e ambasciate che svolgono un'intensa attivita' culturale in 108 paesi, possiamo davvero fare affidamento su una rete eccezionale - ha dichiarato il direttore generale La Francesca - una grande potenzialita' da sfruttare al meglio per diffondere un'immagine di Roma, e quindi dell'Italia, che da una parte affonda le proprie radici nella storia e nella tradizione, dall'altra dimostra una grande vivacita' tutta contemporanea". Il Memorandum siglato oggi, che segue la Dichiarazione d'Intenti sottoscritta nel 2002 dal ministero degli Affari Esteri e il sindaco di Roma, prevede la promozione all'estero, attraverso la rete degli istituti Italiani di Cultura, dei progetti e degli eventi organizzati dall'assessorato e, nello stesso tempo, impegna l'amministrazione capitolina a favorire la realizzazione a Roma degli eventi promossi all'estero dalla direzione generale e dagli Istituti di Cultura.

Inoltre, l'accordo definisce, per il 2007/2008, un calendario di mostre ed eventi culturali del comune di Roma che le due istituzioni si impegnano a promuovere all'estero.

La diffusione del patrimonio culturale e linguistico italiano: una sfida a cui non bisogna sottrarsi

Dott. Giovanni Sciola


News ITALIA PRESS, 5 aprile 2007
Cracovia - "L'impegno per la diffusione della nostra lingua e della nostra cultura costituisce un lavoro appassionante e una vera e propria sfida alla quale non intendiamo sottrarci, consci ed orgogliosi come siamo del patrimonio di culture e conoscenze che ci è dato di rappresentare come caratteristica specifica che l'Italia può vantare nel mondo". Con queste parole il Direttore dell'Istituto Italiano di Cracovia, Giovanni Sciola, si è rivolto al folto pubblico di docenti universitari e di italianisti intervenuto oggi presso l'Istituto della città polacca.
È necessario, ha concluso il Direttore Sciola "sfruttare al meglio la collaborazione tra le varie forze culturali per promuovere la lingua di Dante in un Paese molto recettivo come la Polonia".
All'intervento del Direttore Giovanni Sciola ha fatto seguito quello del Segretario Generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi, il quale ha tracciato un quadro completo dell'attività svolta dalla "Dante" nel mondo, sottolineando la crescente domanda di lingua e cultura italiane registrata nell'Est europeo e in particolare in Polonia. Una delegazione di italianisti guidata dal Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Giulio Molisani, e dal Segretario Generale Masi si era recata presso l'Università dell'Alta Slesia per un incontro con le classi di studenti di italiano destinate allo studio della nostra lingua quali traduttori e futuri docenti delle scuole pubbliche polacche. Nella Slesia opera il Comitato della "Dante" di Katowice, recentemente ricostituitosi grazie all'opera del lettore d'italiano Guido Parisi. News ITALIA PRESS

giovedì 5 aprile 2007

Opere inedite italiane a Nairobi

News ITALIA PRESS, 4 aprile 2007
Nairobi - L'Istituto Italiano di Cultura di Nairobi inaugura la serie di concerti "Pianoforte & Friends", con la prima esibizione intitolata "Opere Inedite di autori italiani dell'800", di Paolo Dalmoro (flauto) e Maurizio Foriero (piano). L'evento si svolgerà il prossimo 19 aprile presso la Sala Michelangelo dell'Istituto, e contemplerà un repertorio di pezzi di Luigi Hughes, Cesare Ciardi e Raffaele Galli.

Paolo Dalmoro e Maurizio Foriero sono un duo musicale fin dal 1985. Il flautista Paolo Dalmoro si è diplomato in flauto presso il Conservatorio di Torino sotto la guida di Mario Bricarello, perfezionandosi poi con Renate Greiss e Mathias Allin. Ha vinto nel 1987 il premio " Lessona" come miglior diploma di strumento a fiato. Attualmente svolge un'intensa attività da solista e in varie formazioni di musica da camera, avendo inoltre collaborato come primo flauto con l'Orchestra del Teatro Regio di Torino, ed esibendosi in diverse città italiane. Dal 1996 è direttore artistico dell'Opera Munifica Istruzione di Torino, dove si occupa dell'organizzazione di rassegne musicali internazionali dedicate ai giovani musicisti. Dalmoro è inoltre fondatore ed attuale presidente dell'associazione culturale giovanile "Daidalos".

Maurizio Foriero, torinese ha studiato musica presso il Conservatorio "G.Verdi" della sua città e si è diplomato in Organo e Composizione Organistica, Pianoforte e Clavicembalo sotto la guida di Guido Donati, Wally Peroni e Giorgio Tabacco. Ha rappresentato l'Italia nel 1992 alle finali dell'European Organ Festival di Bolton ( Gran Bretagna ). Lavora intensamente come concertista e presso formazioni cameristiche; si è esibito in festival nazionali ed internazionali. Dal 1990 collabora come organista e cembalista con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Teatro Regio di Torino, l'Accademia Montis Regalis, l'ensemble strumentale "Gli Affetti Musicali" e il gruppo vocale "Daltrocanto". Fondatore dell'ensemble "I Musici di Santa Pelagia" ha recentemente inciso per la casa discografica Stradivarius la "Messa per il Santissimo Natale". News ITALIA PRESS