mercoledì 14 febbraio 2007

Nuova dignità per i contrattisti

News ITALIA PRESS, 14 febbraio 2007
Amsterdam - "Sono grata all'Onorevole Cassola perché si sta occupando seriamente della problematica dei contrattisti dei Consolati che saranno chiusi in alcune città europee". Così Silvia Terribili, contrattista locale presso l'Istituto di Cultura di Amsterdam dal 1989, iscritta alla CGIL e membro del cordinamento Esteri della CGIL, iscritta a Italia dei Valori e candidata nell'aprile 2006 per la circoscrizione Estero Europa (ottenendo1.396 preferenze).

Una situazione, dunque, quella dei contrattisti che lei conosce molto da vicino.
Dal 1993 sono la coordinatrice dei corsi di lingua e cultura, attualmente coordino 10 docenti, che tengono 41 corsi con 550 studenti. Io stessa insegno e produco ogni anno due test di percorso e un esame finale articolati nei 6 livelli ALTE e nelle cinque abilità (scrittura, lettura, competenza linguistica, ascolto, produzione orale). Inoltre collaboro alla programmazione culturale organizzando direttamente manifestazioni culturali, festival di cinema, concerti, spettacoli teatrali e conferenze in collaborazione con partner culturali locali. Le mansioni da me svolte rientrano pienamente nella categoria C, programmazione culturale e didattica. Invece la legge attuale prevede che i contrattisti svolgano solo mansioni di tipo B3. La realtà è pertanto ben diversa da ciò che prevede la legge. Faccio parte del coordinamento contrattisti e ho sentito che ci sono voci di chiusura di sedi di consolati e forse istituti. In quanto coordinamento contrattisti abbiamo un contatto diretto con i nostri parlamentari di riferimento, per quello che mi riguarda Arnold Cassola dei Verdi e Antonio Razzi di Italia dei Valori. In particolare Arnold Cassola si sta occupando (tra l'altro)di diverse tematiche che riguardano gli italiani all'estero, come la problematica dei contrattisti e la questione dei programmi televisivi della RAI che arrivano schermati (la RAI non paga i diritti per l'estero) penalizzando quindi gli italiani all'estero.

Cosa chiedete ai parlamentari eletti all'estero?
Ai parlamentari chiediamo uno studio più approfondito di tutta la tematica che riguarda le istituzioni italiane all'estero. In particolare gli Istituti di Cultura e il loro personale. A quando la convocazione di una conferenza che prenda veramente in esame la missione degli Istituti di Cultura all'Estero e la professionalità e prestazione di tutti i loro addetti (personale di ruolo e a contratto)? A quando una legge che riconosca la professionalità di tutti, e preveda quindi la categoria C anche per i contrattisti locali? A un contrattista locale oggi è preclusa ogni possibilità di carriera, di formazione e aggiornamento professionale, e dal punto di vista sindacale lo si esclude anche dalla rappresentanza sindacale nelle RSU... Per tutti questi motivi chiediamo ai parlamentari un interessamento maggiore per le nostre problematiche, per una maggiore efficacia della promozione della lingua e della cultura italiana all'estero.

Una conferenza perchè?
La conferenza di cui parlo io è qualcosa che sto inutilmente proponendo da anni. Quello che vorrei è un convegno a Roma in cui vengano finalmente analizzate le professionalità di tutti gli operatori degli Istituti di Cultura, personale di ruolo e a contratto. Attualmente sembra che solo i Direttori e gli Addetti svolgano il lavoro di programmazione culturale degli Istituti. Non è assolutamente così, ci sono molti contrattisti, laureati e praticamente bi- o tri-lingui che svolgono regolarmente mansioni superiori di programmazione culturale e didattica, e rappresentano ufficialmente l'Istituto nei confronti dei partner istituzionali locali. Spesso i contabili degli Istituti sono gli unici esperti di bilancio e di normative locali.

Finalità?
La finalità di tale conferenza sarebbe mettere finalmente nero su bianco chi fa cosa negli istituti di cultura e riconoscere ai contrattisti la loro piena professionalità. A tale conferenza dovrebbe essere invitato tutto il personale degli istituti o i loro rappresentanti, quindi sia i direttori e addetti che i contrattisti sia a contratto italiano che locale e si dovrebbe studiare un testo di riforma che tenga conto delle realtà degli istituti, potenzialità e ricchezza professionale e umana. News ITALIA PRESS

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