martedì 30 gennaio 2007

"IL BRASILE UN PAESE ASSETATO DI SAPERE!": A COLLOQUIO CON IL DIRETTORE DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI SAN PAOLO FIORELLA ARROBBIO PIRAS

SAN PAOLO\ aise\ 30 gennaio 2007 - "Il Brasile, in generale, e San Paolo, in particolare, hanno veglia di conoscere, di sapere: un curiosità senza limiti di cultura e di intellettualità". Con questa battuta, Fiorella Arrobbio Piras, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, nonchè Console per gli affari culturali a San Paolo, quest'ultimo incarico da record (Arrobbio Piras è una delle sole due donne in tutto il mondo a fregiarsi di un titolo simile), sfata così una leggenda che vuole il Brasile sulla falsariga di solo "mulatte, carnevale, samba e foot-ball".
Sprizza entusiasmo e gioia da tutti i pori il console della cultura e accoglie l'ospite come "un vecchio amico", all'insegna della cordialità e della simpatia. Parla senza interruzione, un fiume in piena.
Fiorella Arrobbio Piras vanta un curriculum di tutto rispetto: si laurea alla "Luigi Bocconi", nel 1964 a Milano. Entra dieci anni dopo nel settore culturale e viaggia per mezzo mondo.
Rappresenta il nostro Paese in Germania, Austria, Croazia, Svizzera, Turchia, Corea del Sud, Argentina e infine, da poco più di un anno, in Brasile.
E come se non bastasse, si diletta anche nei libri (varie pubblicazioni Garzanti) ed è inoltre giornalista free-lance presso i magazines "tuttoscuola" e "tuttolibri".
L'incontro con l'Aise avviene nel pomeriggio presso la sede dell'Istituto Italiano di Cultura in Av. Higienopolis, dove fino a poco tempo fa aveva sede il Consolato Generale d'Italia, oggi in Av. Paulista.
Prima di entrare abbiamo svolto una rapida indagine: una valanga di consensi, un parere su tutti quello dell'Ing. Socrate Mattoli, il "padre" della Fecibesp (Federazione delle entità culturali italo-brasiliane dello Stato di San Paolo). "Ho una profonda stima - ha detto Mattoli - di Fiorella Arrobbio Piras alla quale sono legato da un'affettuosa amicizia".
Del resto Fiorella Arrobbio Piras era già stata preceduta da una fama di terremoto, per la frenetica attività svolta a Buenos Aires, da alcuni segnali arrivati, come un tam-tam, prima di mettere piede a San Paolo.
Appena glielo facciamo notare, si schernisce subito. "No, non è proprio così, sono io che voglio bene a questa comunità e a San Paolo, una città dove c'è tutto: musica, cinema, teatro, dove tutti i giorni c'è sempre qualcosa in movimento".
Dopo una breve pausa, quasi in confidenza, riprende: "Vede, potrei starmene tranquilla in Italia, con marito, figlie e... tre gatti e invece sto qui, perchè sono innamorata del mio lavoro"; e a questo punto le ricordiamo che sul finire dell'anno scorso è stato firmato un accordo tra l'Istituto Italiano di Cultura e l'Istituto Italo-Brasileiro, presiduto dal Prof. Amedeo Bobbio.
Non è neanche finita la domanda che lei scuote la testa ricoperta da una lunga capigliatura bionda e ci interrompe, così: "no, per carità, ci siamo semplicemente divisi i compiti, come per esempio, i corsi di lingua italiana e andiamo perfettamente d'accordo!".
Poi, indicando il grosso stanzone, semiammobiliato del primo piano, esclama: "Come vede siamo in attesa del resto dell'arredamento. Quando, arriverà, spero presto, faremo una grande riunione con la comunità italo-brasiliana con una cerimonia indimenticabile".
Continua a parlare senza perdere di vista il computer, gli appunti sulla scrivania e i messaggi che di tanto in tanto le comunica la segretaria. È attenta a tutto, non perde un colpo.
Dopo i primi 12 mesi trascorsi a ritmo frenetico, le chiediamo i programmi per il 2007 e lei non si lascia pregare. "Abbiamo in cantiere due grandi conferenze sull'emigrazione, un ciclo di film dedicati a Federico Fellini". Sulla sua scrivania sono in bella vista una serie di "depliant", dove in prima pagina è inquadrato il volto del grande regista riminese e all'interno tutti i suoi film.
Quindi, quasi sottovoce ci annuncia: "per finire ho in mente una grossa manifestazione sulla Ferrari. Se l'immagina lei, un incontro con il piazzale dell'Istituto ricoperto da numerose "rosse" di Maranello?". (alberto fusco\aise)

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