venerdì 19 gennaio 2007

Dominic Pulera a Dublino

Dominic Pulera
News ITALIA PRESS, 19 gennaio 2007
Dublino - Il 24 gennaio prossimo l'Istituto Italiano di Cultura di Dublino ospiterà Dominic Pulera, un giovane scrittore italo-americano con già alle spalle una brillante carriera accademica nel campo della ricerca su temi quali razze, cultura, diversità e minoranze etniche, le cui conclusioni sono state raccolte in tre libri di successo: "Visibile Differences" (2002), "Sharing the dream" (2004) e "Green White and Black" (2006), per il momento disponibili solo in lingua inglese.
Nei primi due libri lo scrittore si concentra sull'analisi della società multirazziale americana e sui cambiamenti politici e sociali che la crescita di potere delle minoranze etniche, tra cui la comunità italo-americana, sta apportando alla società da un punto di vista politico e culturale.
Simile per tema agli altri lavori pubblicati tra il 2002 e il 2004, "Green White and Black", è una raccolta di testimonianze di italo-americani di cui Pulera racconta le vicende che hanno segnato il loro ingresso e processo di integrazione nel Paese ospitante, sottolineando i tratti che accomunano tutte le storie di immigrazione di ogni popolo del mondo.
Il libro, già stato presentato nelle maggiori città americane in cui Pulera è stato ospite di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, fa ora il suo debutto anche in Europa, dove lo scrittore avrà la possibilità di condividere con il proprio continente di origine i risultati delle proprie indagini. Come egli stesso ha sottolineato durante una conferenza presso il Rotary Club dell'Iowa "mi è capitato spesso che le persone mi chiedessero perché mi fossi occupato ad esempio degli italo americani anche in stati come l'Iowa, in cui essi rappresentano solamente il 2% della popolazione. Queste persone non notano nemmeno che in questa zona ci sono festival dedicati all'Italia, clubs, un centri culturali italo americani e che questo avviene grazie all'intervento di molte personalità eminenti, di origini italiane, che si sono distinte nel campo universitario e politico. Questo la dice lunga su come gli italo americani, anche in zone in cui non avevano una grande comunità alle spalle sono partiti dal basso per poi riuscire a raggiungere posizioni di eccellenza".
Lo scrittore poi, sottolinea i progressi che la società americana ha compiuto, "se consideriamo che negli anni '50 ci sono stati italo-americani che hanno dovuto cambiare il proprio cognome per far carriera ed oggi molti sono i discendenti di italiani che hanno già deciso o stanno pensando di ritornare al proprio cognome originario".
Una inversione di tendenza, di certo aiutata dal fatto che molti americani non fanno più caso al fatto che un cognome possa suonare più italiano di un altro e che spesso si pensa a loro come "completamente americani".
Le molte storie di immigrazione di cui parla il libro, rappresentano quindi, una testimonianza di cosa è avvenuto prima che tutto questo fosse possibile e sono forse anche una celebrazione di un Paese che, come lo stesso scrittore ha ammesso è unico per le possibilità di crescita che ha offerto a tutti i suoi membri, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica. Una celebrazione delle proprie radici e del Paese a cui appartiene, un argomento che sicuramente non mancherà di interessare tutto il pubblico che si radunerà al Papillon di Dublino, perché italiano o irlandese che sia, molti del pubblico potranno riconoscere nelle parole dello scrittore una parte della storia delle proprie radici. News ITALIA PRESS

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