mercoledì 31 gennaio 2007

OMAGGIO DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI STOCCOLMA A GIOSUÈ CARDUCCI NELLA RICORRENZA DEL CENTENARIO DELLA MORTE

STOCCOLMA\ aise\ 31 gennaio 2007 - Martedì prossimo, 6 febbraio, nella ricorrenza del centenario della morte, si terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma una serata commemorativa di Giosuè Carducci, premio Nobel 1906 per la letteratura.
L’evento, promosso ed organizzato dall’Istituto stesso in collaborazione con la fondazione C.M. Lerici, sarà incentrato sulla presentazione del libro recentemente edito da Bompiani dal titolo "Giosuè Carducci. Scrittore, politico, massone" di Aldo Alessandro Mola, docente di storia contemporanea presso l’Università di Milano ed autore di opere e saggi tra i quali "Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni", "Storia della monarchia in Italia", "Giolitti, lo statista della Nuova Italia" e "Silvio Pellico. Carbonaro, cristiano e profeta della nuova Europa".
Interverranno, oltre all’autore, Sven Björkman, professore emerito di lingue romanze presso l’Università di Uppsala, ed Enrico Tiozzo, docente di lingua e letteratura italiana presso l’Università di Göteborg.
L’evento risulta particolarmente atteso negli ambienti locali, in quanto il libro di Mola, frutto di una lunga ed accurata attività di ricerca, ha catturato l’attenzione non solo della stampa italiana ma anche di quella svedese attraverso i suoi quotiani più diffusi, quali il Dagens Nyheter e lo Svenska Dagbladet. (aise)

martedì 30 gennaio 2007

"I FIORI DEL TIBISCO": IL DIRETTORE DELL’IIC DI BUDAPEST MARIANACCI PRESENTA A ROMA IL SUO ROMANZO

Arnaldo Dante Marianacci
ROMA\ aise\ 30 gennaio 2007 - La cultura italiana all’estero torna per un giorno in Italia. Verrà infatti presentato venerdì, 2 febbraio, alle ore 19.00, nel Salone Giallo del Palazzo Falconieri, sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma, il romanzo "I fiori del Tibisco" di Dante Marianacci, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
Il volume, edito da Rubbettino Editore (2006, pp.115, euro 6), sarà presentato, alla presenza dell’autore, da Giorgio Patrizi, professore di letteratura italiana all’Università di Campobasso, mentre all’attrice Giuliana Adezio sarà affidata la lettura di alcuni brani tratti dal libro.
Una perla di memoria affiora alla mente di Giorgio, un inquieto uomo ancora giovane ma già giunto ai vertici della propria carriera di dirigente. Ed è subito un tuffo nel buio dei ricordi: "Quando aveva scelto, senza preavviso, di abbandonare il mondo tumultuoso che lo aveva portato in giro per l’Europa senza mai dargli il tempo nemmeno di fermarsi a pensare, aveva colto tutti di sorpresa. Ancora giovane era sembrata un salto verso l’ignoto"
Poi i ricordi incalzano, una dopo l'altra le perle infilzano una collana di ricordi,e il presente scolora nel passato senza mai, però, cedergli il passo: aun'altalena avvincente di concreto senso del presente e di dolce sapore di quel che è stato. Squarci o scaglie di passato che, nel descrivere i fatti, eventi e uomini, restituiscono insieme il quadro di una zona d'Italia, di un tempo appena trascorso, di una società in uscita dal mondo rurale. Tracce di storia nel solco breve della personale memoria di un uomo che, oggi, fa i conti con il "suo" ieri e disegna, intanto, il passato di ognuno. (aise)

"IL BRASILE UN PAESE ASSETATO DI SAPERE!": A COLLOQUIO CON IL DIRETTORE DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI SAN PAOLO FIORELLA ARROBBIO PIRAS

SAN PAOLO\ aise\ 30 gennaio 2007 - "Il Brasile, in generale, e San Paolo, in particolare, hanno veglia di conoscere, di sapere: un curiosità senza limiti di cultura e di intellettualità". Con questa battuta, Fiorella Arrobbio Piras, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, nonchè Console per gli affari culturali a San Paolo, quest'ultimo incarico da record (Arrobbio Piras è una delle sole due donne in tutto il mondo a fregiarsi di un titolo simile), sfata così una leggenda che vuole il Brasile sulla falsariga di solo "mulatte, carnevale, samba e foot-ball".
Sprizza entusiasmo e gioia da tutti i pori il console della cultura e accoglie l'ospite come "un vecchio amico", all'insegna della cordialità e della simpatia. Parla senza interruzione, un fiume in piena.
Fiorella Arrobbio Piras vanta un curriculum di tutto rispetto: si laurea alla "Luigi Bocconi", nel 1964 a Milano. Entra dieci anni dopo nel settore culturale e viaggia per mezzo mondo.
Rappresenta il nostro Paese in Germania, Austria, Croazia, Svizzera, Turchia, Corea del Sud, Argentina e infine, da poco più di un anno, in Brasile.
E come se non bastasse, si diletta anche nei libri (varie pubblicazioni Garzanti) ed è inoltre giornalista free-lance presso i magazines "tuttoscuola" e "tuttolibri".
L'incontro con l'Aise avviene nel pomeriggio presso la sede dell'Istituto Italiano di Cultura in Av. Higienopolis, dove fino a poco tempo fa aveva sede il Consolato Generale d'Italia, oggi in Av. Paulista.
Prima di entrare abbiamo svolto una rapida indagine: una valanga di consensi, un parere su tutti quello dell'Ing. Socrate Mattoli, il "padre" della Fecibesp (Federazione delle entità culturali italo-brasiliane dello Stato di San Paolo). "Ho una profonda stima - ha detto Mattoli - di Fiorella Arrobbio Piras alla quale sono legato da un'affettuosa amicizia".
Del resto Fiorella Arrobbio Piras era già stata preceduta da una fama di terremoto, per la frenetica attività svolta a Buenos Aires, da alcuni segnali arrivati, come un tam-tam, prima di mettere piede a San Paolo.
Appena glielo facciamo notare, si schernisce subito. "No, non è proprio così, sono io che voglio bene a questa comunità e a San Paolo, una città dove c'è tutto: musica, cinema, teatro, dove tutti i giorni c'è sempre qualcosa in movimento".
Dopo una breve pausa, quasi in confidenza, riprende: "Vede, potrei starmene tranquilla in Italia, con marito, figlie e... tre gatti e invece sto qui, perchè sono innamorata del mio lavoro"; e a questo punto le ricordiamo che sul finire dell'anno scorso è stato firmato un accordo tra l'Istituto Italiano di Cultura e l'Istituto Italo-Brasileiro, presiduto dal Prof. Amedeo Bobbio.
Non è neanche finita la domanda che lei scuote la testa ricoperta da una lunga capigliatura bionda e ci interrompe, così: "no, per carità, ci siamo semplicemente divisi i compiti, come per esempio, i corsi di lingua italiana e andiamo perfettamente d'accordo!".
Poi, indicando il grosso stanzone, semiammobiliato del primo piano, esclama: "Come vede siamo in attesa del resto dell'arredamento. Quando, arriverà, spero presto, faremo una grande riunione con la comunità italo-brasiliana con una cerimonia indimenticabile".
Continua a parlare senza perdere di vista il computer, gli appunti sulla scrivania e i messaggi che di tanto in tanto le comunica la segretaria. È attenta a tutto, non perde un colpo.
Dopo i primi 12 mesi trascorsi a ritmo frenetico, le chiediamo i programmi per il 2007 e lei non si lascia pregare. "Abbiamo in cantiere due grandi conferenze sull'emigrazione, un ciclo di film dedicati a Federico Fellini". Sulla sua scrivania sono in bella vista una serie di "depliant", dove in prima pagina è inquadrato il volto del grande regista riminese e all'interno tutti i suoi film.
Quindi, quasi sottovoce ci annuncia: "per finire ho in mente una grossa manifestazione sulla Ferrari. Se l'immagina lei, un incontro con il piazzale dell'Istituto ricoperto da numerose "rosse" di Maranello?". (alberto fusco\aise)

domenica 28 gennaio 2007

Monastic life in photography

By Abiy Solomon

Ethiopian Reporter, January 28, 2007
Addis Ababa - A 5-day photographic exhibition staged by Giuseppe Ninfa, a famous Italian cameraman came to a close yesterday at the Italian Cultural Institute. The exhibition features the life and environment of Ethiopian monks and members of the clergy in Lalibella and the Tigrai region.

Entitled "Christian Africa: Religion and Orthodox Churches in Ethiopia", the exhibition displays photos taken with unusual shots from angles that display the beauty of the subject in unusual ways.

"He is like a poet", said Emilio Longhi, Director of the Italian Cultural Institute.

"The photographic exhibition was also staged in Italy prior to its show here. And I hope this will be a good tourism promotion for the country," he added.

Alongside the exhibition a workshop was held on the theme: "The Work and its World: a Tale through Pictures."

sabato 20 gennaio 2007

Il Messaggero di Sant’Antonio intervista Fiorella Arrobbio Piras direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di San Paolo del Brasile

Moltiplichiamo le antenne culturali
Le iniziative del 2007: grandi eventi, musica e il bicentenario della nascita di Garibaldi

INFORM - N. 7 - 10 gennaio 2007
SAN PAOLO - Sembrano lontani un secolo – e invece sono passati solo pochi lustri – i tempi in cui negli Stati Uniti ci chiamavano «macaroni». Quel termine la diceva tutta sulla scarsa considerazione di cui godevano gli italiani nel Paese a stelle e strisce: rozzo, poco acculturato e incline alla delinquenza. Era l’identikit dell’italiano medio. Eravamo conosciuti – inutile negarlo – per essere il Paese della pizza, del mandolino, della tarantella e… della mafia. Non molto edificante, per la verità.

Poi, negli ultimissimi decenni, è accaduto qualcosa di straordinario. I «macaroni» si sono trasformati quasi per magia nella salutare dieta mediterranea, osservata dai divi di Hollywood e dagli uomini d’affari di Wall Street; i nostri vini, assieme all’aceto balsamico, all’olio di oliva e al Parmigiano, hanno trovato posto nelle più esclusive boutiques di tutto il mondo; le grandi firme della moda come Armani, Valentino, Versace, Bulgari e Trussardi si sono imposte scalzando definitivamente cognomi prima altrettanto «famosi» come quelli di Al Capone o di Lucky Luciano; le arie d’opera di Puccini, Rossini e Verdi sono diventate popolari almeno quanto O sole mio, grazie all’enorme popolarità di Luciano Pavarotti e di Andrea Bocelli. Per non parlare del marchio Ferrari.

Insomma l’Italian Style, il nostro stile di vita è diventato un vero modello di riferimento dall’Asia alle Americhe, dall’Australia al Vecchio Continente.

Il merito della prepotente e rapida affermazione a livello planetario di tutto ciò che è made in Italy lo si deve in primis ai nostri connazionali e oriundi che vivono nei cinque continenti; ma anche agli Istituti Italiani di Cultura sparsi nel mondo, che con le loro attività hanno saputo soppiantare quell’immagine stereotipata del nostro Paese che non rendeva certo giustizia all’Italia e agli italiani.

Fra questi promotori del nostro Paese nel mondo c’è una manager culturale che da quasi trent’anni (in Europa, in Corea del Sud e, ultimamente, in America Meridionale), è una delle più entusiaste e attive ambasciatrici della cultura italiana.

Stiamo parlando di Fiorella Arrobbio Piras, alla quale il Ministero degli Esteri ha recentemente affidato l’incarico di promuovere la cultura italiana in Brasile.
Un compito, in verità, molto impegnativo se solo pensiamo alle enormi dimensioni territoriali di quello che viene considerato uno «stato-continente».

Poche settimane di ambientamento in Brasile, e già Fiorella Piras ha fatto vedere di che pasta è fatta: è riuscita a portare in Mato Grosso, nel cuore del Brasile, due gruppi italiani di musica classica di fama internazionale: l’Athestis Chorus, con un repertorio barocco, e l’Ensemble d’Archi Duomo, con un programma di musiche da film, vincendo asperità logistiche di non poco conto e una certa diffidenza da parte di molti. Risultato: un’enorme accoglienza e un grande successo. Inatteso e insperato.

«A memoria d’uomo – ci dice la dottoressa Piras con giustificato orgoglio – era la prima volta che dei gruppi di musica classica arrivavano fin laggiù. Vede, per me il Brasile rappresenta veramente una sfida. E io sono pronta a vincerla».

San Paolo, cuore economico del continente sudamericano da dove Fiorella Piras coordina tutte le attività per il Brasile, sembra averla conquistata al primo sguardo: «È una città unica; trasuda gioia di vivere, energia vitale di giorno e di notte, curiosità. Non credo che si possa provare verso San Paolo un sentimento di indifferenza. O la si ama o la si odia. Io la amo perché mi ha particolarmente colpito la dinamicità della vita dei paulistani che si riflette grandiosamente in tutte le manifestazioni».

Se in Italia chi si occupa di cultura deve fare i conti con i consistenti tagli ai finanziamenti pubblici, immaginiamo che la situazione non sia diversa, fuori dai confini nazionali, per gli Istituti Italiani di Cultura.

«Nota dolens, anzi dolentissima – risponde Piras con un sorriso amaro –.Ma il problema è aggravato dal fatto che tutti i possibili interlocutori brasiliani (e non) si aspettano l’invio, da parte italiana, di eventi culturali di altissimo livello, completamente senza oneri. È la vecchia filosofia dell’assistenzialismo, anche culturale, molto dura a morire. Bisogna rendersi conto che interventi di tale tipo non vengono realizzati nemmeno dai Paesi tradizionalmente più ricchi che comunque sono presenti sulla scena culturale brasiliana, in modo sporadico e non sempre incisivo. Quello finanziario è dunque un grosso problema, reso ancora più drammatico dagli ultimi, recentissimi tagli. Ma i soldi, dico io, sono un problema “tecnico” risolvibile se esiste il contributo umano, politico e finanziario di tutte le parti interessate a realizzare eventi comuni. In questo senso sono molto ottimista».

Se lei avesse carta bianca per un grande progetto culturale in Brasile, cosa le piacerebbe realizzare?

Mi piacerebbe, prima di tutto, poter «installare» antenne culturali in tutto il Brasile, in corrispondenza dei principali Consolati, attraverso le quali irradiare corsi di italiano ed eventi. Antenne che si attivino, come già facciamo noi, anche nel fund raising. Si tratterebbe, però, di inviare dall’Italia del personale ad hoc, ma con i tempi che corrono.

Continuando a sognare, mi piacerebbe realizzare una grande tournée dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, magari con il Balletto. E che dire poi di un tour di Eros Ramazzotti e Laura Pausini in compagnia di famosi artisti brasiliani? Va bene i programmi «eruditi», ma non dobbiamo mai dimenticarci delle giovani generazioni che vedono nella musica pop espressioni artistiche di grande significato.

Per il 2007 che cosa bolle in pentola?

Le linee programmatiche alle quali debbono attenersi gli Istituti Italiani di Cultura sono indicate dal Governo e sono pertanto di tipo politico. Un’apposita Commissione Nazionale per la Cultura, presieduta dal Ministro degli Esteri, fornisce precise indicazioni, per esempio, anche riguardo all’anno tematico.

Nel 2007 ci si dovrà occupare di Giuseppe Garibaldi così come il 2005 era stato dedicato a Mazzini. In tanti anni di lavoro, posso dire con sicurezza che non sono mai venuti meno, a livello governativo, certi principi generali che ritengo indispensabili: quello di operare nell’ambito del sistema-Paese; quello di puntare su grandi eventi piuttosto che su manifestazioni minori; quello di collaborare strettamente con enti e strutture locali che meglio hanno il polso delle reali necessità locali. I risultati di questa politica culturale, almeno a San Paolo, si contano in numeri: nel 2006 la mostra su Giorgio Morandi alla Pinacoteca di Stato ha richiamato 10 mila visitatori; 15 mila la Mostra «Arte che cammina» sulla nostra tradizione calzaturiera; altrettanti per «Luci e Ombre nel Rinascimento e nel Barocco». E poi abbiamo proposto concerti di musica classica e jazz, abbiamo partecipato ad importanti Festival, abbiamo promosso rassegne di cinema italiano, ecc. Tutti eventi di spicco che hanno coinvolto direttamente il pubblico brasiliano.

In Brasile vivono 30 milioni di oriundi italiani. Che tipo di italianità e quanta «voglia d’Italia» ha potuto riscontrare in loro?

L’argomento meriterebbe una tesi di laurea. Interesse per il nostro Paese, ne percepisco tantissimo. Ma per quale Italia? Quanto italiano, inteso come lingua, si conosce veramente? Quanta cultura italiana è radicata, e come si è stratificata?

Il Brasile è un Paese multietnico e multiculturale che, mi pare, ha metabolizzato una serie di problemi socio-culturali che l’Italia sta cominciando solo ora ad affrontare. Gli italiani in Brasile e i loro discendenti sono italiani molto speciali in quanto vivendo, lavorando, operando nella realtà brasiliana, assommano due realtà: quella italiana e quella del Paese che li ospita, magari da generazioni. Da questa tensione positiva nasce una curiosità e un desiderio di riappropriarsi della propria italianità che va ad arricchire lo spirito e la cultura di chi è nato o si è radicato in questo Paese.

Tuttavia in questo processo io sono convinta che non bisogna mai perdere di vista l’importanza dell’apprendimento della lingua italiana che ritengo propedeutico a qualsiasi forma di cultura. (Paolo Meneghini-Messaggero di sant’Antonio, edizione italiana per l’estero/Inform)

venerdì 19 gennaio 2007

Dominic Pulera a Dublino

Dominic Pulera
News ITALIA PRESS, 19 gennaio 2007
Dublino - Il 24 gennaio prossimo l'Istituto Italiano di Cultura di Dublino ospiterà Dominic Pulera, un giovane scrittore italo-americano con già alle spalle una brillante carriera accademica nel campo della ricerca su temi quali razze, cultura, diversità e minoranze etniche, le cui conclusioni sono state raccolte in tre libri di successo: "Visibile Differences" (2002), "Sharing the dream" (2004) e "Green White and Black" (2006), per il momento disponibili solo in lingua inglese.
Nei primi due libri lo scrittore si concentra sull'analisi della società multirazziale americana e sui cambiamenti politici e sociali che la crescita di potere delle minoranze etniche, tra cui la comunità italo-americana, sta apportando alla società da un punto di vista politico e culturale.
Simile per tema agli altri lavori pubblicati tra il 2002 e il 2004, "Green White and Black", è una raccolta di testimonianze di italo-americani di cui Pulera racconta le vicende che hanno segnato il loro ingresso e processo di integrazione nel Paese ospitante, sottolineando i tratti che accomunano tutte le storie di immigrazione di ogni popolo del mondo.
Il libro, già stato presentato nelle maggiori città americane in cui Pulera è stato ospite di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, fa ora il suo debutto anche in Europa, dove lo scrittore avrà la possibilità di condividere con il proprio continente di origine i risultati delle proprie indagini. Come egli stesso ha sottolineato durante una conferenza presso il Rotary Club dell'Iowa "mi è capitato spesso che le persone mi chiedessero perché mi fossi occupato ad esempio degli italo americani anche in stati come l'Iowa, in cui essi rappresentano solamente il 2% della popolazione. Queste persone non notano nemmeno che in questa zona ci sono festival dedicati all'Italia, clubs, un centri culturali italo americani e che questo avviene grazie all'intervento di molte personalità eminenti, di origini italiane, che si sono distinte nel campo universitario e politico. Questo la dice lunga su come gli italo americani, anche in zone in cui non avevano una grande comunità alle spalle sono partiti dal basso per poi riuscire a raggiungere posizioni di eccellenza".
Lo scrittore poi, sottolinea i progressi che la società americana ha compiuto, "se consideriamo che negli anni '50 ci sono stati italo-americani che hanno dovuto cambiare il proprio cognome per far carriera ed oggi molti sono i discendenti di italiani che hanno già deciso o stanno pensando di ritornare al proprio cognome originario".
Una inversione di tendenza, di certo aiutata dal fatto che molti americani non fanno più caso al fatto che un cognome possa suonare più italiano di un altro e che spesso si pensa a loro come "completamente americani".
Le molte storie di immigrazione di cui parla il libro, rappresentano quindi, una testimonianza di cosa è avvenuto prima che tutto questo fosse possibile e sono forse anche una celebrazione di un Paese che, come lo stesso scrittore ha ammesso è unico per le possibilità di crescita che ha offerto a tutti i suoi membri, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica. Una celebrazione delle proprie radici e del Paese a cui appartiene, un argomento che sicuramente non mancherà di interessare tutto il pubblico che si radunerà al Papillon di Dublino, perché italiano o irlandese che sia, molti del pubblico potranno riconoscere nelle parole dello scrittore una parte della storia delle proprie radici. News ITALIA PRESS

Arte: La Farnesina per l'arte italiana nel mondo e la solidarietà

Roma, 18 gen. (Adnkronos) - Con la seconda edizione di ''Farnesina porte aperte'' , il ministero degli Affari Esteri non solo rende fruibile a tutti i cittadini la sua collezione di arte contemporanea, ma arricchisce il percorso all'interno della sua sede con l'installazione ''Sagome 547'' che occupa interamente la Sala Conferenze Internazionali. Il 20 gennaio, dalle ore 10 alle 15, i visitatori potranno, quindi, ammirare le opere che ripercorrono un secolo di arte contemporanea, ma saranno anche portati a riflettere, sempre attraverso l'arte, su un dato allarmante. Secondo una stima dell'Unicef, infatti, sono 547 i bambini tra i 5 e i 12 anni che ogni giorno muoiono a causa di guerre, guerriglie e terrorismo: 547 sono anche le sagome di legno chiaro, alte un metro e venti, che costituiscono la folla dell'installazione itinerante organizzata dall'associazione culturale Horti Lamiani-Bettivo' da un'idea dell'artista Domenico Giglio e promossa da Franco Danieli, vice ministro per gli Affari Esteri con delega agli Italiani nel Mondo e presidente dell'associazione Parlamentari per l'Arte Contemporanea.
Sono gia' 193 gli artisti che hanno contribuito all'iniziativa realizzando la propria ''sagoma'', ventotto dei quali gia' presenti con le loro opere all'interno della collezione della Farnesina. ''Sagome 547'', dopo la tappa al ministero per gli Affari Esteri, continuera' il suo viaggio artistico e di sensabilizzazione, alla fine del quale parte dei ricavati sarannodevoluti a Unicef Italia: ad ogni tappa, verra' chiesto ad artisti locali di dare il proprio contribuito realizzando ulteriori ''sagome'' che andranno ad aggiungersi all'installazione. Un viaggio che rientra nelle varie iniziative intraprese dalla Farnesina al fine di valorizzare l'arte contemporanea italiana all'estero.''Una rete straordinaria di istituti italiani di cultura nel mondo hanno da sempre dedicato spazio all'arte italiana, ma spesso con scarsa attenzione alla produzione contemporanea - ha dichiarato il vice ministro Danieli - ora che l'arte contemporanea italiana sta vivendo un momento positivo, il ministero degli Affari Esteri vuole dare il suo contributo attraverso gli istituti italiani di cultura, la rete consolare e l'iniziativa 'Farnesina porte aperte' che, questa volta, propone anche 'Sagome 547', installazione che racconta di un mondo lacerato da conflitti, anche locali, frequentemente dimenticati, ma che non sono meno devastanti delle guerre a cui i media dedicatoquotidianamente attenzione''.
Porte aperte, dunque, a tutti i cittadini che vogliano godere della ricca collezione della Farnesina curata da Maurizio Calvesi e nata anche grazie alla passione per l'arte contemporanea coltivata dall'ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell'Ice - Istituto nazionale Commercio Estero: dipinti, sculture, mosaici, installazioni si snodano nel percorso formato da corridoi, sale riunioni, ambienti di rappresentanza. Negli spazi del ministero per gli Affari Esteri ha trovato collocazione, nel tempo, gran parte della produzione artistica del secolo scorso: dal Futurismo di Balla e Boccioni alla Metafisica di De Chirico, passando attraverso le opere di grandi artisti tra cui Afro, Capogrossi, De Pisis, Fontana, Guttuso, Mafai Manzu', Morandi, Pomodoro, Schifano, Sironi e Vedova. La formula adottata per l'acquisizione delle opere, il ''comodato temporaneo'', consente l'alternanza delle opere esposte e definisce il carattere aperto della mostra. Le date delle prossime giornate di ''Farnesina porte aperte'' saranno il 24 marzo, il 19 maggio, il 21 luglio, in occasione della Notte Bianca e il 17 novembre (visite guidate sempre dalle ore 10 alle 15).

QUESTA SERA ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES UNA GRANDE SERATA DEDICATA AL VINO ITALIANO

BRUXELLES\ aise\ 19 gennaio 2006 - Si aprirà, alle ore 18.00, con la cerimonia di consegna dei diplomi sommeliers 2005-2006, la grande serata che l’Istituto Italiano di Cultura dedica oggi al vino italiano.
L’iniziativa si arricchirà della presenza di Roberto Cipresso, Giovanni Negri e Stefano Milioni che, alle ore 19.00, presenteranno due libri: "Il Romanzo del Vino", di cui sono autori, e "Il Treno del Vino", una scommessa "per chi ama viaggiare in libertà, alla ricerca della vite primordiale, o a caccia dei vini del futuro".
La serata si concluderà alle ore 20.00 con il brindisi alla fondazione della delegazione Associazione Italiana Sommeliers di Bruxelles, in presenza del Presidente Terenzio Medri, con la cui collaborazione l’Istituto Italiano di Cultura organizza ogni anno, insieme anche all'Accademia Italiana della Cucina, i corsi per sommelier che oggi riceveranno i diplomi. (aise)

Gaffe a Bruxelles - Cancellata la lingua italiana

Francese, tedesco, inglese e spagnolo nel sito sul Trattato di Roma. Proteste e scuse. Tardive.
di ROMANO DAPAS

Il Messaggero, 19 gennaio 2007
BRUXELLES - Continua la “serie nera” per il ruolo e il prestigio dell’Italia in Europa. La nostra lingua è stata esclusa da Relex, il sito Internet della Commissione Ue dedicato ai preparativi del cinquantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma. Non sarebbe un grosso scandalo, se le informazioni contenute nel web non fossero scritte anche in spagnolo, oltre che nelle cosiddette tre lingue di lavoro, l’inglese, il francese e il tedesco.
L’ennesima penalizzazione dei diversi aspetti della presenza e del peso politico dell’Italia in seno alle istituzioni europee fa seguito alla recente tornata di nomine che ha visto i nostri candidati restare al palo, alla lunga assenza di un portavoce italiano sui 27 che ne conta l’Esecutivo Ue, per finire con un importante convegno culturale al quale nessun studioso della Penisola era stato invitato.
Stavolta però, le reazioni sdegnate sono state tempestive e sembrano aver rimediato a questa incresciosa situazione. Il caso è esploso, ieri mattina, quando il vice-presidente, Franco Frattini, ha indirizzato a José Manuel Durao Barroso e agli altri membri del collegio una lettera di protesta nella quale affermava che «si troveranno certo argomenti tecnici e burocratici per giustificare la scelta di illustrare un sito solo nelle tre lingue ufficiali e nello spagnolo, ma io non posso tacere la mia amarezza e la mia profonda insoddisfazione». Sorpresa e disappunto ha subito manifestato anche l’ambasciatore Rocco Cangelosi, rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea, che, in una nota diplomatica, denuncia «una evidente mancanza di rispetto delle regole in materia linguistica ed una altrettanto grave mancanza di sensibilità politica verso il Paese dove i Trattati sono stati firmati e verso milioni di emigrati italiani nel Mondo».
Ai vertici della Commissione europea l’imbarazzo è stato grande e gli euroburocrati hanno fatto a gara per smentire intenzioni discriminatorie nei confronti della lingua italiana. Nel corso del briefing quotidiano, diversi portavoce, bersagliati dalle richieste di spiegazioni, si sono alternati alla tribuna nel tentativo di sdrammatizzare la gaffe. «Escludere l’italiano dal sito Relex è qualcosa di inconcepibile» ha fatto sapere l’eurocommissaria svedese alla Comunicazione, Margot Walstroem, mentre la portavoce danese di Durao Barroso, Pia Ahrenkilde-Hansen, ha invitato i media italiani a «tranquilizzare i loro utenti sul fatto che, in occasione del cinquantenario del Trattato di Roma, potranno essere regolarmente informati nella loro lingua». Eccessiva, e soprattutto politicamente inopportuna, l’assicurazione, da parte della stessa portavoce danese, secondo cui, «per la Ue, l’Italia rappresenta un Paese da tenere nella massima considerazione».

mercoledì 17 gennaio 2007

QUESTA SERA DOPPIO APPUNTAMENTO CON IL CINEMA D’AUTORE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES

BRUXELLES\ aise\ 17 gennaio 2007 - Doppio appuntamento con il cinema questa sera all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, che con l’anno nuovo ha ripreso appieno le proprie attività (vedi aise del 16 gennaio 2007 h.21.00).
Questa sera, dunque, a partire dalle ore 18.30, saranno proiettate le pellicole "Ma che ci faccio qui!" (2006) di Francesco Amato e "4-4-2 Il gioco più bello del mondo" (2006) di Carrillo, Cupellini, Lagi e Johnson. Entrambe le proiezioni, organizzate dall’Istituto in collaborazione con Sintesi Asbl, si terranno in versione originale con sottotitoli in francese.
Interpretato da Paolo Sassanelli, Alina Nedelea, Daniele De Angelis, Francesco Brandi, Cinzia Mascoli e Chiara Nicola, "Ma che ci faccio qui!" è valso a quest’ultima il premio come migliore attrice al Festival del Cinema Italiano di Annecy 2006 (vedi aise del 3 ottobre 2006 h.19.56).
Il film racconta la storia di Alessio, 18 anni e un grande sogno: attraversare l’Europa con i suoi due migliori amici. Quando viene l’estate l’itinerario è perfettamente progettato, ma i quadri scolastici di fine anno portano un’amara sorpresa: bocciato! I genitori reagiscono duramente, vietando la partenza. Per Alessio la punizione è insopportabile: decide di fuggire, e raggiungere gli amici, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi prezzo. Ma una serie di circostanze lo obbliga a fermarsi sul litorale romano, dove è costretto a lavorare in uno stabilimento balneare gestito da una strana famiglia, formata da Tonino, ex operaio, le sua compagna Corinna, immigrata dai paesi dell’est, e la figlia di Tonino, Martina, un’adolescente arrivata da poco dal nord. Le straordinarie peripezie che seguiranno nel corso dell’estate fanno almeno capire ad Alessio che il viaggio non è solo un problema di chilometri.
Alle 20.30, sarà la volta di "4-4-2 Il gioco più bello del mondo", film prodotto e supervisionato da Paolo Virzì, che nei quattro episodi ha permesso il debutto nella regia di quattro giovani diplomati del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nel primo episodio, "Meglio di Maradona" di Michele Carrillo, l’allenatore della squadra porta alla Juventus di Torino un giovane giocatore napoletano di grande qualità, ma che non riesce a rispettare le regole dell’allenamento. "La donna del Mister" è il secondo episodio diretto da Claudio Cupellini, che guarda al calcio femminile. L’allenatore della squadra femminile della Lazio deve tenere a bada gli avversari, ma anche la migliore delle sue giocatrici, che dedica molta attenzione a sua moglie. In "Balondor" di Francesco Lagi un manager propone alla squadra dei giovani del Milan A.C. un ragazzo di colore semiclandestino, molto promettente ma con problemi di salute. Infine, Valerio Mastandrea è "Il Terzo Portiere" di Roan Johnson: giocatore in declino che non si sa rassegnare alla panchina e ancor meno ad essere relegato in tribuna.
Nel cast dei quattro episodi anche Nino D’Angelo, Gigio Alberti, Francesca Inaudi, Rolando Ravello, Alba Caterina Rohrwacher, Michele De Virgilio, Massimo Reale, Roberto Citran, Piera Degli Esposti e Antonio Catania. Tra loro, Gigio Alberti ha conquistato il premio per il migliore attore al Festival del Cinema Italiano di Annecy 2006. (aise)

lunedì 15 gennaio 2007

PRODI IN ROMANIA E BULGARIA, RAPPORTI CON L' ITALIA IN CIFRE

(ANSA) - VIENNA, 15 GEN 2007 - L'Italia e' sempre stata uno dei paladini piu' convinti dell'adesione all'Ue di Romania e Bulgaria, dove domani e il 17 si reca in visita il premier Romano Prodi, e i rapporti bilaterali, sia economici che culturali, sono una testimonianza di questa amicizia. ROMANIA - La Romania, dove il Presidente del Consiglio avra' incontri domani sia col premier Calin Popescu Tariceanu sia col presidente Traian Basescu, ha importanti relazioni economiche con l'Italia, dove vive la maggiore comunita' di romeni all' estero, cosi' come pure la prima di lavoratori stranieri in Italia (circa 300.000 quelli regolari). Nel 2006 l'interscambio bilaterale ha superato i dieci miliardi di euro. Attualmente sono registrate in Romania circa 20.000 imprese italiane che danno lavoro a oltre 600.000 cittadini romeni. In Italia sono registrate circa 17.000 imprese a capitale romeno. Le principali aziende italiane in Romania sono Enel, Ansaldo, Astaldi, Italstrade, Agip, Pirelli, Parmalat, Butan Gas, Marconi, Zoppas, Todini, Zanussi, Veneto Banca, Banca di Roma, Unicredit, San Paolo Imi. Forte la presenza italiana nell'area di Timisoara, tanto da far parlare di 'miracolo Timisoara'. Attualmente si assiste a una evoluzione e si parla di 'modello Romania' (presenza estesa su tutto il territorio di aziende medio piccole ma anche di grandi gruppi industriali e di banche italiane). Quest'anno ricorrono dieci anni dalla firma del Documento di partenariato strategico bilaterale con cui l'Italia si impegnava a sostenere l'ingresso della Romania nell'Ue e nella Nato. Sul piano dei rapporti culturali, in Italia esistono due centri romeni, l'Accademia di Romania a Roma e l'Istituto Romeno di cultura e ricerca umanistica a Venezia, mentre in Romania esistono l'Istituto italiano di cultura a Bucarest e un centro culturale italiano a Cluy-Napoca. Durante la sua visita, Prodi inaugurera' una mostra sull'Astrattismo italiano al Museo Nazionale d'Arte e la sera presenziera' un concerto all'Ateneul Roman del coro femminile dell'Accademia di Santa Cecilia. Le visite ufficiali piu' importanti avvenute di recente sono state quelle dei presidenti Carlo Azeglio Ciampi in Romania nel 2003 e di Traian Basescu in Italia nel 2004. Inoltre, quella del premier Silvio Berlusconi in Romania nel 2002 e quella del premier Calin Popescu Tariceanu in Italia nel 2005. Prodi e' il primo leader Ue in visita dopo l'adesione l'1 gennaio scorso. BULGARIA - Anche per la Bulgaria, quella di Prodi e' la prima visita di un premier europeo dopo l'adesione del paese, assieme alla Romania, all'Ue l'1 gennaio 2007. L'Italia e' stata il primo paese europeo a ratificare il trattato di adesione all'Ue. I rapporti diplomatici fra i due paesi esistono dal 1879, con interruzioni nel 1915-1920 e nel 1944-45. Numerosi gli accordi bilaterali in tutti i campi: politico, economico, cultura, difesa e sicurezza. L'Italia e' uno dei partner commerciali principali della Bulgaria. Nel 2005 l'interscambio ha raggiunto oltre tre miliardi di dollari e rispetto al 2004 ha segnato un incremento di quasi 300 milioni di dollari. Nei primi otto mesi del 2006 e' arrivato a 2,216 milioni di dollari, con un saldo negativo per la Bulgaria di 224 milioni di dollari. L'Italia e' al settimo posto per investimenti stranieri in Bulgaria nel periodo 1992-2005. I maggiori investitori sono Enel, Unicredit, Miroglio (tessile), che secondo dati del consiglio dei ministri bulgaro hanno fatto investimenti rispettivamente per 700, 389,7 e 150,1 milioni di dollari. Fino ad oggi hanno investito in Bulgaria circa 500 imprese italiane, prevalentemente piccole e medie. Il maggiore interesse degli investitori italiani e' rivolto ai settori energia, turismo (costruzione alberghi sul Mar Nero e a Sofia), banche e finanze, agricoltura, difesa. Durante la sua visita il 17 a Sofia, Prodi si incontrera' con il premier Serghei Stanishev e il presidente Gheorghi Parvanov. Le ultime visite ufficiali in Bulgaria sono state quelle del presidente Ciampi nel 2005 e del premier Berlusconi nel 2002 e, in Italia, quelle del presidente Parvanov e del premier Stanishev a febbraio e maggio 2006. (ANSA).

venerdì 12 gennaio 2007

National Orchestra launches CD series

by Fiona Galea Debono

Times of Malta, Valletta, Friday, January 12, 200
The National Orchestra has launched its Grand Concert, scheduled for January 20 at the Mediterranean Conference Centre, in Valletta, and the first in a series of National Orchestra Live CDs.

As part of its successful collaboration programmes with foreign theatres and orchestras - which kicked off a year ago, giving rise to the Grand Concert Series and a new dimension to the orchestra - the National Orchestra is joining forces with the string section of the Orchestra Sinfonica di Pesaro under the baton of Paolo Ponziano Ciardi, National Orchestra chairman Lino Attard said yesterday.

The Grand Concert will feature Maltese composer Paolino Vassallo's Fuga Per Grande Orchestra and Brahms' concerto for violin, cello and orchestra, with the participation of renowned Carmine Lauri (violin) and Tim Hugh (cello), both leaders of their respective sections in the London Symphony Orchestra. The second part will be dedicated to Tchaikovsky's symphony no. 6 Pathetique.

Following the MCC concert, the collaboration is taking the National Orchestra to Italy for a repeat performance a few days later at Pesaro's prestigious Teatro Rossini, this time under the direction of Michael Laus, the National Orchestra's resident conductor, Mr Attard announced.

The National Orchestra enjoys the support of the Italian Cultural Institute, which is financing the concert, institute director Anna Maria Di Marco said. She is a firm believer in the orchestra's potential to grow and go international and in its ability to collaborate particularly with its Italian counterparts.

Tourism and Culture Minister Francis Zammit Dimech took the opportunity to praise the National Orchestra, Malta's foremost music institution, for its overseas collaborations, among other achievements, which were indicative of its high standards. He described it as a source of pride for the country, having also an important role in the development of Malta's music heritage and culture.

Last year was a very active one for the orchestra, including the celebration of the 150th birth anniversary of Mro Vassallo, whose music performed by the National Orchestra under the direction of Christopher Muscat, is featured on the CD recording.

Sponsored by GasanMamo Insurance Ltd, the CD is of high digital quality and comes with a 12-page booklet, containing information on the composer and his works.

The National Orchestra has launched its own record label in the light of developments in this line of business and the demand from those attending its performances, filling in a vacuum, Mr Attard said.

A series of CDs under the same label would be launched over the coming year to culminate on the 10th anniversary of the National Orchestra in 2008, he said.

Tickets for the Grand Concert cost Lm15, Lm12, Lm10, Lm8 and Lm6, and are available from the MCC's booking office. Reservations can also be made via e-mail on bookings@mcc.com.mt, or on 2559 5751.

Belgrado rilancio dell'attività dell'IIC

News ITALIA PRESS, 12 gennaio 2007
Belgrado - L'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado informa che martedì 16 gennaio sarà apertura del nuovo centromultimediale dell'Istituto che offre al pubblico: angolo di lettura con un ricca selezione di riviste, settimanali, giornali; punto internet; consultazione assistita on line; film italiani in DVD; Video arte; ascolto musica italiana.
Inoltre: riapertura della biblioteca che offre piu di 12.000 volumi, con una sezione di didattica dell'italiano e numerosi titoli di narrativa contemporanea.
Il Cineclub Palazzo Italia sarà inaugurato il 18 gennaio e sarà attivo ogni giovedì.
Dal 29 gennaio al 14 febbraio iscrizioni per i corsi di lingua italiana che saranno attivi dal 19 febbraio al 5 giugno. News ITALIA PRESS

Il no della Lega all'italiano in Costituzione

News ITALIA PRESS, 12 gennaio 2007
Roma - E' in discussione alla Camera il disegno di legge che propone di inserire nell'articolo 12 della Costituzione alcune righe che rendano l'italiano la lingua ufficiale della Repubblica.
Contrarie al provvedimento Lega Nord e Rifondazione Comunista.
Il testo di legge prevede che "all'articolo 12 della Costituzione è aggiunto, in fine, il seguente comma: 'L'italiano è la lingua ufficiale della Repubblica'"
Il Senatore Roberto Calderoli della Lega Nord spiega il perchè del no leghista.

L'italiano nella Costituzione, cosa ne pensa? La prima volta che Lega e Rifondazione sono d'accordo?
Non credo proprio. Lega e Rifondazione comunista sostengono quasi la stessa cosa ma per motivi opposti. Anche se, mi sembra, che la Lega si sia astenuta e Rifondazione abbia votato contro. La consideriamo una cosa assolutamente inutile. E' come scrivere: "In Italia vivono i cittadini italiani e parlano l'italiano". Mi sembra una cosa che, francamente, non abbia senso anzi, scriverla fa venire il dubbio che ci possa essere qualcosa di diverso un giorno. Ciascuno parla la lingua che si è sempre dato. Perché, allora, se vogliamo, l'unico italiano sarebbe quello toscano, l'unica lingua italiana, poi ci sono i vari dialetti che hanno il medesimo diritto di esistere e la medesima dignità.

Quindi un falso problema? Ma perché è stato posto? Ci deve pur essere una motivazione. Il tricolore?
Assurdo proprio. Ma sa. Ogni tanto noi assistiamo alle Camere che, avanti ai problemi del paese che sono reali e concreti, diventano matti per Roma capitale e per l'anniversario del tricolore. Diventano matti cioè, per questioni di simbolo che, veramente, rappresentano la scoperta dell'acqua calda.

Rifondazione Comunista, dice l'onorevole Buontempo, tende a smantellare ogni "identità" seguendo i dettami e gli scopi comunisti.
Lo fanno perché, secondo loro, mettere l'italiano come lingua ufficiale nella Costituzione, fa presupporre la necessità della conoscenza della lingua per l'ingresso degli stranieri in Italia, rappresentando, per loro, un problema ulteriore. Invece, per me, fosse così, sarebbe un ottimo motivo. Tutto questo lo si può fare con leggi ordinarie senza che nessuno debba mettere in Costituzione una cosa che lo è già. Vogliamo mettere nella Costituzione che l'Italia ha la forma geografica di uno stivale? Per fare cosa? Per ribadire un concetto inutile e superfluo? Sarebbe una cosa in più. Le camere si perdono in cose superflue, ma ricordiamoci, però, che queste cose superflue, facendole fare a questa macchina qua, vengono a costare al contribuente una montagna di soldi.
Salvatore Viglia/News ITALIA PRESS

lunedì 8 gennaio 2007

Cesare Pavese a Cordoba

News ITALIA PRESS, 8 gennaio 2007
Cordoba - Dopo la positiva esperienza del concorso "Giovanni Arpino,scrittore e giornalista" l'Istituto Italiano di Cultura a Cordoba, sede del centro Studi e Tradizioni Culturali Piemontesi per il Sudamerica, bandisce un nuovo concorso rivolto a tutti gli amanti e studiosi di letteratura italiana.
Lo scopo di questa nuova iniziativa è quello di conoscere e analizzare la figura di un grande scrittore di origine piemontese, Cesare Pavese, nato nel 1908 in un piccolo paese della provincia di Cuneo e morto suicida a soli 42 anni in un albergo di Torino nel 1950, profondo interprete della sua terra e della condizione umana universale, tradotto in diverse lingue e molto conosciuto in Argentina, autore di classici come "La luna e i falò" e "La casa in collina". La città di Cordoba, già eletta Capitale Americana della Cultura 2006, promuove ancora una volta la divulgazione della letteratura italiana attraverso l'Istituto di Cultura Italiana.
Il concorso richiede la presentazione di un testo scritto in lingua spagnola oppure italiana riguardante le opere di Cesare Pavese, osservando particolare attenzione alla comparazione dei testi del suddetto autore con quelle di altri autori e\o all'analisi di scritti ispirati a novelle o romanzi del medesimo Pavese. Al vincitore della competizione verrà assegnato un premio che consisterà in un viaggio in Italia offerto dal comune di Torino, gemellato alla città di Cordoba, e dalla Regione Piemonte.

venerdì 5 gennaio 2007

Le opere di Lucio Fontana all’Istituto Italiano di Cultura di Chicago

News ITALIA PRESS, 5 gennaio 2007
Chicago - L'Istituto Italiano di Cultura di Chicago annuncia l'inaugurazione presso la sua sede nella capitale dell'Illinois di una mostra che ha già riscosso un notevole successo a New York. Infatti il prossimo 18 gennaio 2007 verranno esposte alcune importanti opere dello scultore Lucio Fontana.
La manifestazione intitolata "Lucio Fontana: alle radici dello spazialismo" permette di ammirare quelli che sono i lati meno conosciuti dell'artista argentino di italiche origini.
Gli appassionati potranno contemplare alcune opere di colui che è universalmente conosciuto come il padre dello spazialismo, e che si inserisce perfettamente nel quadro di una precisa scelta dell'Istituto che dopo aver messo in cartellone le mostre delle personali di Vedova e di Perilli, prosegue il suo viaggio nell'affascinante mondo dell'arte astratta. Verranno esposti i disegni per alcuni abiti eseguiti da Fontana, diverse sculture meno conosciute e la decorazione di alcuni interni.
Il geniale artista italo-argentino viene celebrato anche dal Guggenhaim Museum di New York, dove dal 10 ottobre 2006 è visitabile una mostra, che resterà aperta fino al 21 gennaio 2007, che espone due corpi di opere dedicate alle città di Venezia e di New York.

Alla cerimonia di inaugurazione della mostra di Chicago sarà presente il curatore, Renato Miracco.

Lucio Fontana è nato a Rosario di Santa Fè, in Argentina, il 19 febbraio 1899 da genitori italiani, trasferitisi nel paese sudamericano 10 anni prima. A sei anni si trasferisce con il padre a Milano per gli studi e sempre con il padre –scultore- inizia ad apprendere i primi rudimenti dell'arte della scultura. Partecipa alla prima guerra mondiale, e la sua formazione artistica subisce un arresto. Riprende a studiare scultura e nel 1921 ritorna in Argentina dove apre poi una sua bottega. Negli anni successivi torna poi di nuovo in Italia, spostandosi poi in Spagna e viaggiando a più riprese tra l'Europa e l'Argentina. Vince diversi concorsi e il suo nome diviene sempre più noto e simbolo di un'attività di ricerca e di sperimentazione dell'avanguardia. Nel 1947 fonda il "Movimento spaziale", si dedica alle tele e inizia a ricercare la terza dimensione, forando le tele e in seguito iniziando anche ad applicare collages, lustrini e vetro. Muore a Comabbio nel 1968.

giovedì 4 gennaio 2007

Il Getty Museum restituisce l’Afrodite all’Italia?

News ITALIA PRESS, 4 gennaio 2007
Malibù - Sembrerebbero esserci dei passi avanti nelle difficili trattative in corso tra l'Italia e il Getty Museum in California per la restituzione di diverse opere d'arte che erano state trafugate dall'Italia e poi acquistate illegalmente dal museo californiano.
Ora sembrerebbe che uno dei pezzi forti della collezione del museo, l'Afrodite conosciuta anche come Venere di Morgantina, possa presto essere resa all'Italia.

Le polemiche infuriano oramai da qualche mese, e il ministro dei beni culturali italiano, Francesco Rutelli, aveva proclamato che sarebbe stato fatto di tutto perché le opere provenienti dalla Penisola rientrassero a far parte del patrimonio culturale italiano. A questo punto sembrerebbe che i responsabili del Getty si siano convinti dell'effettiva provenienza dell'Afrodite dall'Italia, e precisamente dalla Sicilia, dove appunto si trova Morgantina.
I primi segnali in tal senso erano giunti dalle autorità del museo già dalla fine di quest'estate ma fino ad oggi non si erano avuti riscontri concreti della possibile restituzione. Oggi invece la presidentessa del Consiglio d'amministrazione del Getty Museum, Louise Bryson, ha affermato che "l'intenzione è quella di restituire il reperto, totalmente e fisicamente".
Ovvia soddisfazione da parte italiana, anche se restano ancora dei nodi insoluti nella questione aperta tra il museo e il ministero italiano dei beni culturali. Infatti il destino della statua bronzea attribuita a Lisippo, proprio quella che scatenò pochi mesi fa la polemica, sembra essere ancora sospeso; non si sa se verrà restituito o meno all'Italia.

Fa discutere intanto l'indiscrezione secondo la quale il Getty di Malibù sapeva benissimo quando acquistò l'Afrodite che la statua era stata rubata e pertanto avrebbero messo consapevolmente in atto una compravendita illegale. Nessun commento a questo riguardo da parte delle autorità del museo californiano.

lunedì 1 gennaio 2007

Competition organised by Italian embassy

The Malta Indipendent, Sunday, December 31, 2006
The bicentenary of the birth of Giuseppe Garibaldi, hero of the Italian Risorgimento and champion of democratic values, falls on 4 July 2007.

To celebrate this anniversary the Embassy of Italy is holding a public competition open to Maltese artists on the theme of Giuseppe Garibaldi.

Eligibility: any artist of Maltese nationality over the age of 21 by 4 July 2007, is eligible to take part in the competition.

Works of art: pictorial and graphic works of art on or inspired by the figure of Garibaldi may be presented.

Date of presentation:

The works of art, including name, telephone number, and age of the artist, are to reach the Italian Cultural Institute, Vecchia Cancelleria, St George’s Square, Valletta, by not later than 5pm on Tuesday 15 May 2007. Those considered suitable by an ad hoc jury will be shown during an exhibition that will be opened on Wednesday July 4th at noon. The exhibition will remain open to the public throughout the month of July. The submitted works will not be larger than 70 x 100cms, frame included. Each artist will be allowed to present up to two works of art.

All works of art will be returned to their rightful owners after the exhibition. Any damage to a picture will be considered an enhancement to the work of art.

Jury: The jury will be composed of the Director of the Italian Cultural Institute, the President of the Società Dante Alighieri, the President of the Italian-Maltese Chamber of Commerce and the artist Philip Chircop and will be chaired by the ambassador of Italy in Malta. The decision of the jury will be final. The painter of the work considered most deserving will be presented with two return air tickets Malta-Rome kindly donated by Alitalia and the possibility of staying in a private country house situated about nine kilometres from Todi in Perugia (Umbria) in a mini residential complex with pool for the duration of a week. The private residence, which sleeps four to five people, will be available to the winning artist for a week of his/her choice at any time between September 2007 and September 2008. Other prizes may be offered by supporters/sponsors of this initiative.

At its discretion, the jury will award a special prize to the best young Maltese artist (21-31 years old). The best 10 pictures voted for by the public visiting the exhibition in the first two weeks from the opening (between 4 and 17 July) will be considered by the jury for a special mention and one for a special award.